Cartuccia 9,3x62: I prodotti efficienti e razionali possono venire messi da parte per questioni commerciali legate sovente a nazionalismi, ma fatalmente vengono riscoperti quando la loro funzionalità diventa specifica in un particolare settore.
di Emanuele Tabasso
Inizio del XX secolo, ci si affranca dall’Ottocento e si entra nel 1900: da qualche decennio la scoperta francese della polvere infume ha dato il via a studi specifici per le cartucce animate da tale propellente con doti decisamente più funzionali rispetto alla vecchia polvere nera. Sono i tempi in cui le guerre europee e, scusate l’apparentamento, la caccia nelle colonie, almeno per chi le ha, funzionano da spinta incontenibile per gli studi di balistica. Gli inglesi sono padroni di una percentuale enorme del mondo, quella di maggior rendita ovviamente, e si sono resi protagonisti di uno sviluppo storico nei fucili e nelle cartucce: domina per la selvaggina pesante e pericolosa di Africa e India il concetto del proiettile lento e pesante, insieme, e va sottolineato, a cospicue dosi di energia, di letalità e di riguardo per chi spara: far stramazzare in contemporanea preda e cacciatore evidenzierebbe un progetto errato.